Le aziende e le tecnologie ecoinnovative sono la chiave di una nuova iniziativa della Commissione per un’Europa efficiente dal punto di vista delle risorse nell’ambito della strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
«Un uso più intelligente delle risorse scarse è una necessità strategica, ma anche un’opportunità economica», ha dichiarato il presidente della Commissione José Manuel Barroso varando l’iniziativa a gennaio 2011. «Tramite una maggiore efficienza delle risorse, politiche a lungo termine più chiare e investimenti congiunti nell’innovazione ecocompatibile, consolidiamo le basi per la crescita e l’occupazione a vantaggio dei nostri cittadini e ci avviciniamo ai nostri obiettivi in materia di clima ed energia».
Le risorse naturali, che spaziano dalle materie prime agli alimenti, all’acqua e agli ecosistemi, sono fondamentali per l’economia europea. Gli attuali modelli di consumo, tuttavia, non sono sostenibili e le sfide globali richiedono un’azione immediata per garantire la sicurezza economica ed ecologica dell’UE. All’interno del quadro strategico di Europa 2020, l’efficienza delle risorse ha le potenzialità per offrire vantaggi competitivi all’industria, promuovere gli investimenti verdi e contribuire alla crescita economica sostenibile.
E' dimostrato che l’efficienza delle risorse innesca una riduzione dei costi dei fattori produttivi, della dipendenza dalle materie prime e delle emissioni di CO2 a livello industriale. Ad esempio, l’efficienza delle risorse non sfruttata da parte delle aziende britanniche può da sola contribuire a un risparmio annuale nei costi dei fattori produttivi superiore ai 6 miliardi di euro, con un tempo di ammortizzamento di un anno soltanto.
Ottenere risultati sia dal punto di vista ambientale sia in campo imprenditoriale è fondamentale perché l’UE divenga più efficiente nell’impiego delle risorse. L’ecoinnovazione ne è un esempio chiave: le industrie ambientali dell’UE si sono aggiudicate una cospicua fetta di mercato, pari a quasi il 40%, e continuano a crescere al ritmo di oltre l’8% ogni anno, creando nuovi posti di lavoro qualificati e verdi.
L’eco-industria comunitaria promuove l’efficienza delle risorse anche nei mercati dei paesi terzi, ai quali diversi fornitori di servizi ambientali devono una quota significativa del proprio fatturato. L’Europa sostiene la creazione di un mercato globale aperto dei servizi e delle tecnologie ambientali che consenta alle tecnologie e agli investimenti verdi di circolare liberamente nell’economia globale.
D’altro canto, l’esperienza ha dimostrato che l’efficienza delle risorse necessita di investimenti cospicui. Ad esempio, l’industria europea dell’acciaio ha varato un’iniziativa di ricerca su larga scala che ha condotto allo sviluppo di 800 tecnologie ecoinnovative: collaudarne solo quattro in modelli industriali su scala reale costa circa 800 milioni di euro.
Oltre ai costi di investimento, un’altra sfida in direzione dell’efficienza delle risorse riguarda gli effetti collaterali, che spesso producono conseguenze non desiderate: nel settore del cemento, ad esempio, il passaggio ai combustibili alternativi può ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2, ma genera anche emissioni sensibilmente superiori di NOx.
Nell’ambito dello sforzo paneuropeo inteso a «fare di più con meno», l’iniziativa faro per l’efficienza delle risorse pone le basi per nuove opportunità economiche e ambientali. Nei mesi a venire la Commissione presenterà proposte concrete per tradurre nella pratica questa nuova e promettente strategia.