L’ecoinnovazione è un elemento fondamentale della strategia francese 2010-2013 per la sostenibilità, adottata nel luglio 2010 da una commissione di governo guidata dal ministro dell’Ambiente, Jean-Louis Borloo.
La Francia propone un’architettura comune agli operatori pubblici e privati per garantire lo sviluppo sostenibile futuro. La nuova strategia annovera quasi 50 obiettivi in nove aree, tra cui consumi e produzione sostenibili, energia e cambiamento climatico, trasporti, biodiversità e uso sostenibile delle risorse.
La strategia integra alcune novità, come ad esempio il pacchetto clima ed energia dell’Unione europea, le politiche per un consumo e una produzione sostenibili, la direttiva quadro sui rifiuti e la legge generale francese sull’ambiente «Grenelle 2», adottata nel 2010. Molti obiettivi sono mutuati da queste altre politiche.
La Francia prevede che le etichette ecologiche svolgeranno un ruolo importante al fine di rendere i prodotti «verdi» più credibili e appetibili per i consumatori, con l’intento di raddoppiare le vendite dei beni recanti le eco-etichette della Francia o dell’Unione europea entro il 2012. I prodotti «verdi» dovranno essere inoltre incentivati con l’accordo UE relativo alle aliquote IVA ridotte, con regimi bonus-malus estesi per premiare i migliori e punire i peggiori e con i requisiti per gli acquisti «verdi» della pubblica amministrazione.
Ruolo trainante dell’ecoinnovazione
L’ecoinnovazione svolge un ruolo trainante per lo sviluppo di un nuovo modello economico di crescita «verde», stando alla strategia, che intende promuovere l’innovazione in ogni sua forma: tecnica, commerciale, organizzativa e finanziaria. La strategia invita a una politica industriale «verde» per supportare settori prioritari, quali le energie rinnovabili, la chimica «verde», i biomateriali e lo stoccaggio di energia e CO2. L’industria, inoltre, dovrebbe ottenere sostegno finanziario per progetti dimostrativi nell’area dell’innovazione.
La Francia mira a mobilitare ancora 1 milione di euro tra il 2010 e il 2012 in favore della ricerca per uno sviluppo sostenibile. Gli investimenti in tecnologie pulite e ricerca ambientale dovrebbero aumentare costantemente per pareggiare il livello degli investimenti nella ricerca nucleare civile.
La strategia invoca innovazioni logistiche nel settore dei trasporti, che è una fonte permanente di emissioni di gas a effetto sera, al fine di ottimizzare il trasporto merci nelle aree urbane. Verranno supportate le tecnologie che riducono al minimo la necessità di ricorrere a mezzi di trasporto, come ad esempio la teleconferenza, e le innovazioni nei servizi connessi ai trasporti, quali l’emissione di biglietti e l’autonoleggio.
Registrare i progressi
La nuova strategia propone 19 indicatori per tracciare i progressi nell’area dello sviluppo sostenibile. Tra questi figurano nuovi criteri, come l’impronta globale di carbonio della Francia, comprensiva delle emissioni provenienti dalle importazioni, insieme alle più tradizionali emissioni totali nazionali di gas a effetto serra. Tali indicatori verranno resi pubblici tutti gli anni a partire dal 2011.
Un secondo livello di indicatori, più dettagliato, prevede la registrazione dei tassi di riciclaggio, dell’occupazione nell’ambito delle attività ecologiche e un «barometro» del grado di consapevolezza delle famiglie in materia di sviluppo sostenibile.
La nuova strategia della Francia è una delle più complete d’Europa, dichiara il ministro francese dell’Ambiente. Un esame delle strategie precedenti ha rivelato che sono state attuate l’87% delle azioni previste per il periodo 2003-2008. Gli enti pubblici hanno realizzato il 93% degli obiettivi nell’area ricerca e innovazione mediante appalti pubblici, tenendo conto di criteri sociali e ambientali. Un piano nazionale dei criteri di sostenibilità utili ai fini degli appalti pubblici è stato adottato nel marzo 2007.