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In Italia l’auto mette la spina

In Italia l’auto mette la spina - AcquistiVerdi.it

Gli italiani sono pronti a mettere la spina alla loro auto. Due su tre, secondo una recente indagine di Swg, infatti, sarebbero pronti ad acquistare una vettura elettrica. [...] Se l’Italia, al 2020, arriverà al 10% di veicoli elettrici circolanti sulle strade, potrà contare su un risparmio, in base ai calcoli della Commissione italiana veicoli elettrici stradali, di circa due miliardi di euro all’anno in termini di riduzione di import di prodotti petroliferi, di taglio delle emissioni di anidride carbonica e di calo dei costi sanitari relativi alle malattie da inquinamento.

 

Una vera e propria rivoluzione cui guarda tutto il Pianeta, con progetti già in stato molto avanzato in Cina (incentivi per oltre 6.000 euro a vettura), in Usa e in Europa. Ma ancora da noi, e in Ue, la strada da fare è lunga. Il nodo sono le infrastrutture, ovvero le colonnine per l’attacco della spina, ma anche i costi delle stesse vetture che, sempre secondo gli operatori del settore, dovrebbero allinearsi, entro cinque anni, alle auto tradizionali.

 

E che sul tema ci sia una forte spinta, ne è la dimostrazione anche il fatto che anche in Italia ora, una proposta di legge, depositata da Agostino Ghiglia (Pdl), prevede aiuti per chi compra un’auto elettrica. La proposta prevede un incentivo di 5.000 euro (con bonus a decrescere nei cinque anni di previsione), un finanziamento del 50% dei costi di infrastrutture per le amministrazioni locali e vantaggi fiscali sia per chi acquista sia per chi installa le ricariche. Per quanto riguarda il fronte delle colonnine dove attaccare la spina per far camminare la propria auto, gli organismi europei di normalizzazione (Cen, Cenelec, Etsi), hanno avviato i lavori per predisporre un sistema comune di caricamento per auto, scooter e bici. Una sorta di “spina universale” la cui norma sarà pronta da metà 2011 ed è stata pensata per fare in modo di abbandonare i sistemi incompatibili e quindi di scongiurare un rischioso pericolo di frammentazione del mercato europeo della mobilità elettrica.

 

Intanto i numeri della crescita della scelta elettrica su strada parlano da soli anche se la parte del leone la fanno le ibride e per le totalmente elettriche i dati sono ancora bassi un futuro però di sicura crescita: lo scorso giugno le previsioni erano di un milione di mezzi ‘verdi’ (ibride ed elettriche) venduti a fine 2010 in tutto il Pianeta, secondo le stime del centro studi britannico J.D.Power mentre per il 2015 se ne prevedono tre milioni. Le automobili ibride rappresentano il 98% del mercato, anche perché non necessitano di stop per essere ricaricate. Questo tipo di modelli continuerà a piacere molto agli Usa, che nel 2015 dovrebbero assorbire il 55% del mercato, ma anche all’Asia, con il solo Giappone che dovrebbe arrivare in 5 anni a un quarto del mercato. Per quanto riguarda le auto totalmente elettriche, per il 2010 se ne dovrebbero vendere appena 23mila nel mondo, ma il rapporto prevede un’espansione fino a 500mila fra 5 anni.

 

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