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Gli italiani si fidano di più del bio

Gli italiani si fidano di più del bio - AcquistiVerdi.it

Secondo un'indagine della Cia, diffusa in occasione del voto sul ddl etichettatura più di nove italiani su dieci (95 %) chiedono un'etichetta più "trasparente" dove sia indicata la provenienza. Il 65 % ritiene il biologico sia più sicuro. L'83 % sceglie prodotti alimentari nazionali, soprattutto se tipici e tradizionali, il 75 % vuole cartellini dei prezzi al dettaglio più chiari, mentre l'84 % vorrebbe meno passaggi dal campo alla tavola proprio per avere prezzi più contenuti. E se l'85 % non vuole gli Ogm, il 65 % ritiene che il biologico sia più sicuro.
Le emergenze alimentari, ultima quella della diossina nei prodotti tedeschi, spiega la Confederazione italiana agricoltori, hanno fatto crescere tra gli italiani l'attenzione verso l'etichetta e in particolare nei confronti della provenienza del prodotto. Se maggioranza dei nostri connazionali è favorevole all'indicazione d'origine, il 75 % guarda, nel caso del trasformato, alle composizioni delle materie prime agricole. Il 65 per cento, invece, controlla la data di scadenza.


Il "made in Italy" è, comunque, il cibo più ricercato dai nostri connazionali. Le motivazioni di questa scelta sono da ricercare sia nelle consolidate abitudini delle famiglie del nostro Paese sia nella certezza che i prodotti nostrani, oltre a rispondere alle caratteristiche di tipicità, tradizionalità e legame con il territorio, sono più sicuri di quelli d'importazione. Convinzione che si è andata sempre più rafforzando in questi ultimi anni anche in seguito alle sofisticazioni, adulterazioni e truffe relative a prodotti stranieri.

 

L'attenzione verso i prodotti "bio" degli italiani è confermata dalla crescita dei consumi registrata negli ultimi anni. Una scelta, sostiene la Cia, che per il 58 % del totale dei "bio-appassionati" (63 %) viene motivata sia dalla sicurezza alimentare che dalla qualità del prodotto.
Consistente la percentuale di italiani (85 %) che si è dichiarata nettamente contraria al cibo "biotech", ritenuto dannoso per la salute dal 56 %, mentre il 78 % degli "anti-Ogm" ritiene che siano meno salutari di quelli tradizionali. L'82% dichiara, invece, di non aver mai acquistato prodotti provenienti da manipolazioni genetiche.

 

Sotto accusa da parte degli italiani anche le filiere agroalimentari troppo lunghe e complesse che sarebbero responsabili dei rincari dei prodotti. Oltre otto Italiani su dieci sono per una riduzione drastica dei passaggi, che permetterebbe un contenimento dei costi e un freno a qualsiasi manovra di carattere speculativa.



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