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Ambulatorio Verde: ridurre gli impatti ambientali in sanità

Si è svolta ad Arezzo una giornata di aggiornamento dei Medici di Medicina Generale.

Sviluppare il contributo del settore sanitario al fine di ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici, adottando l’approccio della sostenibilità in sanità (Green Health Services), è una delle decisioni assunte dai Ministri per la salute e per l’ambiente dei Paesi della regione Europa che hanno partecipato alla V Conferenza interministeriale OMS Ambiente e Salute (Parma Declaration on Environmental and Health, 11 marzo 2010).
Sabato 4 settembre si è svolto ad Arezzo il primo corso sull’Ambulatorio verde, nell’ambito della formazione obbligatoria per Medici di Medicina Generale. L’iniziativa si inserisce nel percorso indicato dalla Conferenza OMS e fa parte di un progetto in materia di tutela della salute, condotto da ARPAT come previsto dal Piano di attività 2010, in collaborazione con il Comune di Arezzo, l'ASL 8, il Centro Francesco Redi di Arezzo, ISDE Italia, che prevede: la messa a punto di linee guida e materiali informativi per l’applicazione del Sustainable Public Procurement - SPP negli ambulatori medici, a partire da Arezzo; la formazione agli operatori interessati; la realizzazione di iniziative di promozione-divulgazione; la definizione di un sistema di accreditamento accompagnato da un sistema di indicatori. Gli obiettivi del progetto complessivo sono:
1.individuare e definire i requisiti per l’ ”Ambulatorio verde”;
2.promuovere un sistema omogeneo di acquisti verdi negli ambulatori medici;
3.promuovere un sistema omogeneo di consumi sostenibili negli ambulatori medici;
4.sviluppare la formazione e la comunicazione sui requisiti per l’“Ambulatorio verde” Durante la giornata ARPAT e la ASL 8 hanno presentato le loro esperienze in tema di politiche di sostenibilità avviate negli ultimi anni, fornendo informazioni utili ai partecipanti per valutare la fattibilità del progetto, sul fronte, ad esempio dei requisiti ambientali di prodotti, impianti e strutture, sui sistemi di etichettatura ambientale e di certificazione, sugli acquisti e le scelte impiantistiche più sostenibili.
Durante i lavori di gruppo i medici hanno discusso una traccia di linea guida, riportando in plenaria le loro osservazioni, le eventuali criticità e le possibili soluzioni attuative. Complessivamente è emerso che i medici presenti appartengono a studi professionali a cui accedono migliaia di pazienti, ed è stata sottolineata la necessità di coinvolgerli in questi percorsi, nonché di attivare strategie di sistema comprensive della distribuzione, nelle stesse farmacie oltre che in altri settori del commercio, ad esempio di prodotti ecologici. I medici partecipanti adottano già numerose pratiche di sostenibilità dei consumi o degli acquisti, differenziano rifiuti pericolosi e farmaci, ma non dispongono di dati su quanti né producono né sui consumo energetici degli ambulatori. I medici sottolineano quindi la necessità di trovare forme di collaborazione incentivanti con la ASL, per poter fare ulteriori passi avanti verso l’Ambulatorio verde, in termini di investimenti sia sulla gestione che sull’adeguamento di impianti e strutture. Dalla tavola rotonda con le istituzioni è emersa la opportunità di confermare il progetto dando indicazione a procedere verso la messa a punto di un modello attuativo, attraverso un gruppo di lavoro aretino integrato dai medici, finalizzato anche a studiare ipotesi di forme di accreditamento/certificazione basate su opportuni indicatori. Si è evidenziato altresì il ruolo del Piano sanitario regionale, in corso di aggiornamento in Toscana, fondamentale strumento per porre l’attenzione sui determinanti ambientali di salute e sulle forme di integrazione e collaborazione fra le strutture sanitarie e ambientali, sostenendo ambiti operativi che implementano la prevenzione, come quello dell’Ambulatorio verde. Le diverse istituzioni locali hanno maturato molte buone pratiche, nella Regione Toscana come in altre, che meritano di essere elevate a sistema per il consolidamento dei risultati a scala regionale e per l’affermazione della cultura di promozione della salute e di tutela della qualità ambientale.
Il corso verrà proposto a livello di altre ASL e a livello nazionale attraverso la Scuola Internazionale Ambiente Salute e Sviluppo Sostenibile (SIASS).



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