In Trentino un nuovo progetto avvalla l'efficacia e la concretezza dell'economia circolare: dal rifiuto organico si ottiene il biometano con il quale, grazie al progetto voluto da Provincia autonoma di Trento, BioEnergia Trentino, Trentino Trasporti, Fondazione Mach e Comune di Faedo, saranno alimentati gli autobus.
Dalla raccolta differenziata dell'organico BioEnergia Trentino ottiene un ammendante di qualità che fertilizza vigneti e meleti della valle dell'Adige sostituendo i fertilizzanti chimici; ma oltre a questo, attraverso la fermentazione del rifiuto umido, si ricava il biogas, una miscela di metano e di altri gas dalla quale si producono energia e calore.
E proprio il biogas alimenterà gli autobus cittadini, tramite la nuova e innovativa filiera industriale che consentirà la produzione di biometano per autotrazione: a progetto ultimato, gli autobus alimentati con energia rinnovabile passeranno da 42 (già alimentati a metano) a 64 (alimentati a biometano).
Una energia pulita e rinnovabile
L'impiego del biometano per l'alimentazione della flotta degli autobus porterà evidenti vantaggi: oltre a quello economico, il fatto che si tratta di una energia da fonti rinnovabili e pulita, che consentirà la riduzione delle emissioni di CO2 derivanti dal trasporto pubblico.
Una filiera industriale a km zero
ll biogas fermentato sarà purificato e, in accordo con la SNAM, inserito nella rete di trasporto del metano che passa a 100 metri dall’impianto di Cadino in direzione nord. Il metanodotto SNAM con pressione a 70 bar consentirà di gestire tutta la produzione attuale e futura portando il metano biologico fino all’autorimessa di Trentino Trasporti di Gardolo a solo 10 km dall’impianto di produzione.
A Trentino Trasporti sarà fornito da BioEnergia (attraverso il metanodotto SNAM) il 100% del fabbisogno per l’alimentazione della flotta degli autobus cittadini e il trasporto pubblico di fondovalle entro la fine del 2018.
Un progetto simile per la valorizzazione dei rifiuti organici in energia e per la loro trasformazione in biometano da autotrazione è stato avviato dal gruppo Cap, che gestisce il servizio idrico integrato nell’area metropolitana di Milano e di alcune province lombarde, presso il depuratore di Bresso-Niguarda: dal processo di depurazione dell’impianto e di “digestione” dei fanghi di scarto si potrebbe arrivare a produrre circa 342mila chili di biometano per alimentare 400 auto per 20mila chilometri all’anno.