107 esperienze tra aziende, cooperative, start-up, associazioni, realtà territoriali e Comuni che hanno già investito su un nuovo modello produttivo e riciclano materie prime seconde che fino a oggi finivano in discarica. L'Atlante di Legambiente scaricabile online
I campioni selezionati da Legambiente fanno parte dei settori:
- bioeconomia
- ricerca, innovazione, economia virtuosa
- gestione e riutilizzo dei rifiuti per la produzione dei prodotti.
I Campioni sono quelli che sul territorio riescono virtuosamente a ottimizzare la raccolta differenziata, il riutilizzo, il riuso , il riciclo e la riparazione di prodotti.
Sono 107 in tutto e rappresentano Comuni, aziende, cooperative, start-up, associazioni e realtà territoriali che operano a scala regionale o locale (41%), nazionale (il 33%) o a livello internazionale (24%), veri e propri ambasciatori della #circulareconomy made in Italy nel mondo.
Il 65% contribuisce all’economia circolare riducendo l’utilizzo di materie prime vergini, il 53% previene la produzione di rifiuti e il 48% risparmia risorse (acqua, energia e materie prime) nella sua attività. Il 43% produce materie
prime seconde, il 34% le utilizza. Il 38% ricicla rifiuti in altri cicli produttivi, e il 26% nello stesso. Il 36% svolge attività di riuso e riutilizzo dei prodotti, evitando che diventino rifiuti.
Infine, rispetto ad ambiti più specifici, il 14%dei campioni lavora sullo spreco alimentare, il 13% produce biometano da scarti agricoli/zootecnici o da FORSU e infine l’8% mette lo sharing come obiettivo prioritario del suo essere circolare.
I tre settori su cui operano principalmente le realtà descritte in questo atlante sono:
- rifiuti (dalla gestione alla raccolta o in attività di riciclo) nel 62% dei casi;
- riuso e riutilizzo di beni (31%)
- sociale (27%), ovvero quelle realtà territoriali che vedono in prima linea cooperative e associazioni che fanno proprio il messaggio della circolarità e lo portano avanti con progetti di lavoro, formazione, educazione e servizio per le comunità in cui operano.
A seguire agricoltura (20%), industria (19%), design (16%) e, dato molto interessante, start up e ricerca
(15%), a testimoniare come la spinta alla ricerca di innovazione, ottimizzazione dei processi e nuovi investimenti e progetti da mettere in campo, è ben rappresentata tra i campioni dell’economia circolare.
Alcuni Campioni
C’è chi ad esempio recupera circa 250mila tonnellate di pneumatici fuori uso trasformandoli in gomma riciclata da usare per superfici sportive o isolanti acustici, come fa
Ecopneus. Chi ricicla i pannolini usa e getta dando nuova vita a materie prime seconde di elevata qualità come fa
Fater, che per altro, ha realizzato a Spresiano (TV) il primo impianto in Italia per il riciclo di pannolini all’interno del Centro di valorizzazione e riciclo dei materiali di Contarina Spa, best practice a livello nazionale ed europeo nella gestione integrata dei rifiuti. Chi ha dimostrato che è possibile integrare chimica, ambiente e agricoltura. Un esempio? Il
Mater-Bi, prodotto di punta di Novamont, l’innovativa bioplastica con cui si realizzano i prodotti biodegradabili e compostabili. Spazio poi a chi ricicla gli imballaggi di acciaio: barattoli, scatolette, lattine, provenienti dalla raccolta differenziata, grazie a
Ricrea, passano a nuova vita diventando materiale utile per chiodi, bulloni e anche per parti di treni. Chi si impegna per promuovere e garantire il riciclo dei materiali di imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata, dando nuova vita ai rifiuti, come fa il
Conai. O ancora chi promuove la riduzione dei rifiuti, la lavorazione, riciclaggio e valorizzazione delle biomasse e delle frazioni organiche compostabili come il
CIC, Consorzio Italiano Compostatori. Ma anche chi realizza contenitori in plastica riciclata per la raccolta differenziata dei rifiuti, come
Eurosintex, e chi si occupa di selezione e riciclo degli imballaggi in plastica e del trattamento di rifiuti organici da raccolta differenziata trasformandoli in energia elettrica, termica e biometano per autotrazione con recupero di CO
2, come
Montello. O chi come la
Rete 100% Campania propone e realizza, nella filiera della carta e del packaging, cicli chiusi di fornitura che utilizzano il macero dell’azienda cliente per la produzione del suo stesso packaging.
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